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Energia e Materia, Visione occidentale e orientale

Siamo ormai abituati a considerare la formula di Einstein E= mc2 come parte della nostra conoscenza acquisita, dimenticando spesso che fino al 1905, anno in cui Einstein scoprì questa formula, per il mondo occidentale l’energia e la materia erano due realtà fisiche completamente separate.

Questa famosa formula ci dice alcune cose molto importanti:  prima di tutto che qualsiasi corpo possiede energia per il solo fatto di possedere una massa e questa energia è posseduta sia dalle particelle atomiche e subatomiche che dai corpi macroscopici. In secondo luogo la massa non si conserva ma può trasformarsi in energia e viceversa l’energia può convertirsi in massa, da cui consegue che la massa non è altro che una forma di energia.

Nelle filosofie orientali questi concetti sono presenti e ben chiari da diversi millenni prima della nascita di Cristo e in particolare nel linguaggio dello yoga, ripreso dal Sāṃkhya, uno dei sistemi filosofici ortodossi della filosofia indiana, si fa riferimento a due principi base della realtà: purusa e prakṛti traducibili come spirito e materia. Nel sistema yogico, tuttavia, questi due principi non sono separati, come nella filosofia occidentale da Cartesio in poi, ma spirito e materia sono strettamente correlati e la materia è una manifestazione dello spirito. Essi sono presenti insieme in ogni manifestazione dell’universo. In sanscrito, il termine che si impiega per indicare tutto l’esistente è Brahman, cioè l’Uno, la Realtà Assoluta. Brahman non è un dio ma un principio da cui trae origine tutto l’universo manifesto, una energia, una vibrazione dalla quale tutta la materia e la non materia è originata.  Gli antichi testi sacri vedici sottolineavano che, ontologicamente parlando, “ogni cosa nell’universo è Brahman”. Questa osservazione riguardava soprattutto l’uomo, giacché la sua essenza era considerata identica a Brahman.

L’essenza dell’uomo è energia, l’anima dell’uomo è connessa all’anima del Tutto e  tutti gli aspetti che lo caratterizzano, compreso il corpo fisico, sono emanazione della sua energia.

Il corpo fisico risulta quindi una manifestazione dell’anima e cambia la sua forma a seconda dello stato di coscienza in cui l’uomo vive. Possiamo verificare intuitivamente questo concetto, pensando a come il nostro viso, i nostri tratti e la nostra salute generale si modificano a seconda del nostro stato d’animo. Per lo yoga tutto l’insieme dei nostri pensieri, delle nostre immagini mentali, delle nostre emozioni costituiscono la nostra energia e pertanto si trasformano, in un processo continuo, in materia che costituisce il nostro corpo. L’individuo è così concepito come un essere biopsicospirituale completo ed equilibrato , che si sforza di ottenere una alta qualità di vita rispettando sane abitudini quotidiane: la dieta, l’attività fisica, l’allenamento mentale.

Per mezzo di un tale stile di vita lo Yoga cura le propensioni allo squilibrio sottili, quasi impercettibili che generano a lungo andare la malattia e ritiene che l’uomo abbia una innata capacità di correggersi e curarsi da solo. Lo Yoga vede la malattia come un processo che il corpo mette in atto per liberare verso l’esterno uno squilibrio dell’energia interiore. In questo senso la malattia è vista già come una guarigione.

L’autoindagine, l’autocomprensione e l’autorealizzazione sono temi centrali di questa disciplina. Che l’individuo sia il solo responsabile delle proprie azioni e della propria salute è di grande importanza: egli deve assumersi la responsabilità del proprio benessere. Il cambiamento e la trasformazione personale sono tra le preoccupazioni centrali dello Yoga, il che significa un cambiamento sia fisico che psicologico. Entrambi gli aspetti sono di gran peso dato che, come abbiamo visto, il corpo fisico è strettamente collegato all’anima e allo stato della nostra energia interna. Ogni cambiamento è concepito come un cambiamento di se stessi, prima attraverso il riconoscimento di una disarmonia personale e successivamente attraverso gli sforzi integrati dell’individuo volti alla risoluzione della stessa.

Riferimenti Bibliografici:

1. ĀYURVEDA – Una medicina con una tradizione antica di seimila anni – F.J. Ninivaggi – Ubaldini Editore – Roma

2. Il segreto dell’universo – Mente e materia nella scienza del Terzo Millennio – Fabrizio Coppola – Edizioni Età dell’Acquario

2018-06-27T07:20:19+00:00 17/01/2014|Categorie: Scienza, Yoga|Tags: , , , , , |