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Storia dello Yoga

Le prime testimonianze archeologiche relative alla pratica dello yoga, risalgono a prima del  1.500 a.C. Nel cuore della valle dell’Indo una civiltà molto sviluppata e raffinata vide la sua maggiore fioritura nelle città di Harappa e Mohenjo-Daro, cultura che collettivamente è diventata nota come la civiltà di Harappa, la quale sopravvisse per circa un millennio. Gli archeologi hanno ritrovato immagini che raffigurano uomini seduti a gambe incrociate nella posizione del loto. Purtroppo la lingua di Harappa rimane ancora oggi in gran parte indecifrabile, per cui è impossibile capire se quella posizione si riferisse ad uno stato meditativo o semplicemente ad una posizione in cui abitualmente questo popolo sedeva, mangiava e socializzava.

Le prime testimonianze scritte e quindi la prima comparsa del termine “yoga” risale al 1.500 a.C. proprio quando ebbe inizio il declino della civiltà di Harappa a causa dell’invasione delle civiltà ariane. Questi popoli, considerati barbari, distrussero tutto quello che trovarono sul loro cammino e introdussero una forma religiosa molto complessa basata sul sacrificio e sui rituali tipici dell’odierno induismo, detta Brahmanesimo. Le sacre scritture del Brahmanesimo, note come i Veda, contengono un miscuglio di formule magiche e istruzioni in forma di prosa e di poesia. La parola yoga appare per la prima volta nel Rig Veda, il più antico dei quattro testi sacri che formano il corpus dei Veda.

Un ruolo ancora più importante viene attribuito allo yoga nelle Upanishad, le sacre rivelazioni dell’antico induismo, risalenti al 800-500 a.C. La parola Upanishad significa letteralmente stare seduti ai piedi del maestro o guru,  e cioè che l’unica via per il discepolo di scoprire le verità nascoste riguardo all’uomo e all’intera creazione è quella di seguire con fiducia il cammino propostogli dal maestro. Allo yoga si attribuisce il potere di liberare l’uomo dalla sofferenza. In quell’epoca due forme di yoga avevano particolare importanza: il karma yoga, la via dell’azione e del rituale e il inana yoga,  la via della conoscenza e dell’intenso studio delle sacre scritture. Le Upanishad mettono in evidenza le seguenti verità fondamentali:

  • La Tua vera essenza è la stessa essenza della quale è composto tutto l’universo o Brahman.l’essenza interna all’uomo, quella che noi potremmo chiamare anima, è detta atman;
  • Ogni essere vivente è soggetto a nascita, morte e rinascita;
  • Le tue azioni in questa vita, determineranno la tua rinascita (dottrina del karma);
  • Puoi invertire gli effetti di un cattivo karma attraverso le tue azioni in questa vita e l’esercizio della devozione e della meditazione.

Il testo sicuramente più famoso e amato nel mondo riguardante lo Yoga è la Bhagavad Gita. Nessuno conosce con certezza la data di redazione di questo bellissimo poema epico, probabilmente qualche centinaio di anni prima di Cristo, ma tutti lo riconoscono per essere il libro più esaustivo dell’epoca sullo yoga, poiché fornisce sia le basi filosofiche sia gli  insegnamenti morali e mistici della disciplina. Nel sesto capitolo della Baghavad Gita in questo modo Sri Krishna indica ad Arjuna il significato dello Yoga:

Quando la mente, l’intelletto e l’io, sono sotto controllo, liberi da desideri e stabiliti nello spirito, allora l’uomo diventa uno Yukta,- uomo in comunione con Dio. Una lampada non tremola quando non soffiano i venti; così è per uno yogi, che controlla la sua mente, il suo intelletto e il suo io, assorto nello spirito che è in lui. Quando la pratica dello Yoga placa l’agitazione della mente, dell’intelletto e dell’io, lo yogi, con la grazia dello Spirito in lui, trova completo appagamento. Così conosce l’eterna gioia, che è al di là del confine dei sensi e che la ragione non può afferrare. Rimane in questa realtà, non si allontana da essa. Ha trovato il tesoro al di sopra di tutti gli altri. Non vi è niente di più alto di tutto ciò. Colui che lo ha capito, non può essere toccato dalle sventure più grandi. Questo è il vero significato dello Yoga: una liberazione dal dolore e dalla sventura.

Nel corso dei secoli, in India, il dibattito filosofico sull’origine dell’universo, sul significato della vita e il ruolo dell’uomo all’interno della creazione, non si è mai fermato. Lo yoga ha infatti visto nascere numerosissime scuole e tecniche, tutte considerate valide e non in competizione con le altre, proprio per la natura stessa dello spirito yogico. Ognuno di noi infatti è naturalmente più incline ad elevarsi seguendo diversi cammini, diverse tecniche, diversi stili di yoga, tutto dipende dalla propria natura personale. Ogni individuo ha un percorso completamente proprio e irripetibile e ogni individuo sente dentro di sé quando ha incontrato il giusto maestro e le giuste tecniche.

Come un diamante ben tagliato presenta molte sfaccettature, ognuna delle quali riflette un diverso tono di luce, così la parola Yoga, con ciascuna sfaccettatura, riflette un significato e rivela aspetti differenti dell’intera gamma dello sforzo umano diretto al raggiungimento della pace interiore e della felicità. ” (B.K.S. Iyengar)

Krishna, tu mi hai descritto lo Yoga come una comunione con Brahman (lo Spirito Universale), che è sempre uno. Ma come può esserci unione continua, dato che la mente è così inquieta e inconsistente? Essa è impetuosa e testarda, forte e caparbia, difficile da soggiogare, come il vento” Sri Krishna risponde: “Senza dubbio , la mente è inquieta e difficile da controllare, ma può essere allenata con una pratica costante e con la liberazione dal desiderio. Colui che non può controllare la propria mente troverà difficile raggiungere questa comunione divina, ma colui che ha padronanza di sé può raggiungerla se proverà con determinazione e se dirigerà la propria energia con i mezzi idonei

Il primo libro ad essere considerato una trattazione sistematica dello yoga è la raccolta di 195 sutra (frasi concise, aforismi) scritta da Patanjali probabilmente intorno al 300 a.C.

Patanjali descrive i mezzi idonei di cui parla Sri Krishna nella Bhagavad Gita, gli otto percorsi, o gli otto stadi dello yoga, attraverso i quali raggiungere il controllo della propria mente ed entrare in contatto con il proprio Sé.

Nel prossimo articolo vedremo quali sono gli otto stadi descritti da Patanjali.

2018-06-27T07:20:21+00:00 29/11/2010|Categorie: Filosofia e spiritualità, Yoga|Tags: , |