INTRODUZIONE
Quando ho letto per la prima volta gli Yoga Sutra dieci anni fa, la mia mente non era ancora in grado di comprendere la magnificenza dell’opera alla quale mi stavo avvicinando. In un angolo remoto della mia coscienza sapevo che lo Yoga conteneva in sé tutte le risposte che stavo dall’infanzia cercando ovunque e sapevo anche che era Il Metodo, l’unico completo e di validità universale, al quale ogni uomo poteva accedere per ottenere le sue risposte. Finalmente ero pronta, finalmente ero arrivata allo yoga, dopo la filosofia e la scienza.
Negli ultimi anni lo Yoga ha smesso di essere una verità nascosta o un sapere accessibile a pochi ed ha cominciato a diffondersi in Italia, sotto mille forme e in diversi contesti e applicazioni, così come decine di anni fa è successo negli Stati Uniti e in alcune nazioni europee. Ogni scuola, ogni tradizione, maestro e lignaggio indicano al sadhaka (aspirante) metodi diversi per percorrere la strada verso il Kaivalya (liberazione, unità) ed è molto difficile trovare nelle palestre in cui si svolgono le pratiche, nei seminari, negli yoga festival, sulle riviste specializzate, qualcuno che spieghi cosa lo yoga realmente sia e in quale posizione tutte le pratiche così differenti che possiamo trovare in giro, si pongano rispetto al raggiungimento dell’obiettivo finale.
E’ una confusione che potrebbe essere pericolosa in molti casi e che svilisce un sapere che potrebbe costituire una salvezza per la nostra società. Se ognuno di noi potesse ricevere una educazione yogica già dalla prima infanzia, potrebbe finalmente essere consapevole di sé stesso e delle sue capacità, potrebbe liberarsi dall’eredità delle generazioni precedenti (karma) e dal suo proprio karma e vivere come un uomo libero su questa Terra.
E’ questo il motivo per cui ho pensato di affrontare questo testo alla fine della nostra pratica di yoga, perché il nostro riunirci sia qualcosa di più di una semplice occasione per rilassarsi e qualcosa di diverso da una semplice attività fisica molto di moda in questo momento. Lo Yoga è un sapere prezioso, è una nuova occasione per la nostra coscienza, per la nostra capacità di amare, per la nostra capacità di evolverci come genere e per maturare una spiritualità matura, consapevole, non schiacciata da dogmi e sensi di colpa. E’ una nuova occasione e ne abbiamo bisogno proprio in questo speciale periodo, non siete d’accordo?
STRUTTURA DEL TESTO
Il testo che leggeremo si chiama Yoga Sutra o Yoga Darshana. Nel primo caso può essere tradotto in italiano con Versi sullo Yoga, nel secondo caso può essere tradotto con la Visione dello Yoga o Visione attraverso lo Yoga. Lo Yoga può essere visto come un procedimento, un processo di trasformazione del corpo della mente e di tutti gli altri livelli da cui l’essere umano è costituito, per vedere oltre i sensi e la mente, o per vedere con l’intuizione spirituale.
La datazione del testo è incerta, alcuni studiosi dicono che Patanjali abbia vissuto nel 400 a.C., altri 5.000 anni fa, altri ancora nel 50 d.C. , ma le prime testimonianze sullo yoga si riscontrano già con i I Veda risalenti a 15.000 anni fa. La tradizione dello yoga è stata quindi tramandata oralmente dai guru (maestri) ai sadhaka fino a quando Patanjali ha sintetizzato tutta questa conoscenza in 196 sutra o aforismi.
L’aforisma è un genere letterario diffuso nella cultura orientale. L’aforisma è una frase che condensa nel minor numero di parole possibili, un principio, un sapere filosofico o morale.
L’uso degli aforismi per descrivere una conoscenza così vasta è stato dettato da due necessità, in primo luogo permettere al sadhaka di imparare a memoria l’intero sapere trasmesso dal suo guru, in secondo luogo quello di nascondere il significato all’adepto perché egli fosse costretto ad indagarlo e comprenderlo attraverso il suo percorso personale e le sue personali esperienze e percezioni.
I sutra non sono scritti per essere compresi a livello intellettuale, ma a livello spirituale, attraverso una visione che va al di là dei sensi e del modo comune di percepire la realtà. Sono stati scritti per essere una mappa per l’aspirante che mira ad ottenere uno stato superiore di coscienza.